Un precoce intervento diagnostico e terapeutico è cruciale nel management dei pazienti affetti da malattia aterosclerotica. I progressi recentemente ottenuti nel
campo della genomica e della proteomica suggeriscono che strategie individualizzate e mirate possano essere un obiettivo raggiungibile e potenzialmente di grande
impatto nella pratica clinica.
Noi abbiamo recentemente messo a punto un affidabile modello sperimentale che lega l'insorgenza di danno endoteliale precoce alla risposta immune indotta da
Cytomegalovirus (CMV), un agente infettivo che negli ultimi anni è stato associato allo sviluppo di arteriosclerosi. Questo approccio ha consentito l'identificazione di
alcuni marcatori di danno endoteliale precoce, potenzialmente proponibili sia come predittori di malattia sia come bersagli terapeutici. Grazie all'opportunità
offerta da uno studio longitudinale concernente un'ampia popolazione di pazienti coronaropatici, il Verona Heart Study (VHS), ci riproponiamo di valutare questi
marcatori in un contesto clinico appropriato in modo da ottenere una loro completa validazione ai fini pratici.
La combinazione, probabilmente unica, di questo bagaglio di know-how proteo-genomico e di una ampia, ben caratterizzata casistica di pazienti coronaropatici ha in
sé un'elevata probabilità di fornire importanti "insights" nella conoscenza della malattia sotto l'aspetto infiammatorio ed autommune CMV-mediato. Inoltre, tale
approccio può favorire l'identificazione di nuovi ulteriori strumenti diagnostici e terapeutici proficuamente sfruttabili nella pratica clinica.