Sperimentazione e l’applicazione clinica di nuove metodologie e tecniche in microchirurgia ricostruttiva cranio-facciale

Starting date
January 1, 1996
Duration (months)
12
Departments
Department of Engineering for Innovation Medicine, Surgery, Dentistry, Paediatrics and Gynaecology
Managers or local contacts
Nocini Pier Francesco
Keyword
'microchirurgia' ' ricostruttiva' 'cranio-facciale'

La sperimentazione e l’applicazione clinica di nuove metodologie e tecniche in microchirurgia ricostruttiva cranio-facciale con particolare riferimento a:

· Realizzazione di un modello sperimentale su cavia di prefabbricazione tissutale e sua applicazione clinica in forma di lembi fascio-mucosi prefabbricati per la ricostruzione dei tessuti molli del cavo orale in pazienti resecati per neoplasie, in esiti di trauma o patologie malformative congenite. In primo luogo (trial su modello animale) la dimostrazione della capacità di attecchimento di innesti autologhi di mucosa sana prelevati dal cavo orale su un tessuto fasciale vascolarizzato, nonchè la possibilità di ottenere un importante incremento volumetrico dell’innesto stesso durante il periodo di integrazione. L’applicazione clinica del modello sperimentale in microchirurgia ricostruttiva consentirà di valutarne l’efficacia e l'affidabilità in termini di recupero funzionale e risultato a distanza.
· Esperienza clinica nella riabilitazione dei mascellari mediante lembo osseo rivascolarizzato di fibula: sperimentazione di tecniche implanto-protesiche innovative.
Lo sviluppo della microchirurgia ricostruttiva e la sua applicazione in campo oro-maxillo-facciale a partire dai primi anni `80, ha rivoluzionato l’approccio chirurgico ai mascellari nella patologia neoplastica ed in traumatologia. Il lembo osseo rivascolarizzato di fibula, descritto da Taylor nel 1975, utilizzato per la prima volta nelle ricostruzioni mandibolari da Hidalgo nel 1989 e in quelle del mascellare superiore da Nakayama nel 1994, è oggi considerato uno strumento di indubbia efficacia nelle ricostruzioni dei mascellari. L’uniformità e la modellabilità, la quantità di osso disponibile (sino a 25 cm.), il cospicuo apporto vascolare, le dimensioni del peduncolo peroneale, la scarsa morbidità dell’area donatrice, la possibilità di un duplice approccio chirurgico, sono solo alcune delle caratteristiche peculiari di questo lembo. Inoltre, come si evince da alcuni recenti studi, la fibula costituisce un substrato implantare eccellente, grazie alla sua struttura bicorticale, all’altezza e allo spessore osseo. La considerevole esperienza clinica da noi acquisita negli ultimi dieci anni, ci ha permesso di ampliare il suo campo di applicazione al trattamento delle atrofie di grado estremo dei mascellari edentuli. In tali situazioni cliniche le possibilità riabilitative sono limitate ancora oggi all’utilizzo di innesti di osso autologo associate o meno a tecniche osteotomiche, con risultati deficitari.La possibilità di riabilitare con protesi fisse rimovibili su impianti la fibula a 12 mesi dall’incremento delle creste alveolari è stata da noi dimostrata con risultati eccellenti negli ultimi 2 anni. Il follow-up dei primi casi risolti è attualmente a 4 anni, ed i risultati sono sorprendenti. Il reale problema che si evidenzia in tutti i casi di protesizzazione su impianti di osso autologo è il tempo di integrazione di innesti-lembi associato al lungo periodo di protesizzazione necessario (2 anni). L'obiettivo che ci poniamo con questa nuova fase sperimentale consiste nella sperimentazione di una tecnica di protesizzazione definita "carico protesico immediato" applicato all'implantologia su lembo osseo rivascolarizzato di fibula sia in casi di atrofia di grado estremo, sia in casi di ricostruzione di ampi settori mandibolari o mascellari.

· Studio prospettico sulla valutazione pre operatoria mediante TAC spirale della morfologia e delle dimensioni implantari della fibula in microchirurgia ricostruttiva cervico-facciale.
(In collaborazione con la Sezione di Radiologia dell’Università di Verona: Direttore Prof. Carlo Procacci).

Project participants

Activities

Research facilities

Share