Il ruolo del training degli arti inferiori nel paziente con claudicatio intermittens risulta ben noto sotto il profilo del beneficio clinico e della prevenzione della progressione di malattia.
Questi pazienti risultano in gran parte “decondizionati” anche sotto il profilo cardiorespiratorio. Tale aspetto condiziona in maniera importante la riduzione della qualità di vita e le ridotte performance fisiche nella vita quotidiana.
In letteratura sono scarsi e poco rigorosi i dati riguardanti l’applicazione di protocolli di allenamento degli arti superiori nel contesto di procedure riabilitative per pazienti claudicanti. Pertanto nelle indicazioni internazionali fornite, per la messa a punto di protocolli di esercizio fisico controllato, non viene contemplata l’applicazione di metodiche di allenamento degli arti superiori.
Tale approccio in realtà potrebbe essere di grande giovamento in relazione al recupero di una migliore performance cardiorespiratoria.
Abbiamo pertanto messo a punto una sequenza di esercizi a carico del cingolo scapolare per l’attivazione dei muscoli respiratori e a carico degli arti superiori per il potenziamento muscolare; tale sequenza verrà inserita nel protocollo consolidato di allenamento del paziente claudicante.
I parametri di controllo saranno clinici: test al treadmill, questionario sulla qualità di vita (SF36), valutazione dello stato dell’umore.
Parametri di controllo strumentale saranno: ecodoppler dell’arteria femorale a riposo e dopo test al treadmill, ecodoppler dell’arteria omerale, test ergospirometrico prima e dopo ciclo riabilitativo.
I pazienti arruolati (almeno 28 ) saranno randomizzati in 2 gruppi , uno al trattamento tradizionale, l’altro a quello integrato con esercizi per gli arti superiori. Sarà effettuato un follow up, con controlli a 3, 6, 12 mesi.