- Autori:
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Tomaello, LUCA ANGELO
- Titolo:
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Studio di coorte sulle apnee centrali ed ostruttive in pazienti affetti dainsufficienza cardiaca cronica su base sistolica:prevalenza e caratteristiche cliniche,evidenza di attivazione neuroendocrina edimplicazioni prognostiche dei disturbi respiratori durante il sonno- Risultati del Verona Congestive Heart Failure Sleep Study -
- Anno:
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2011
- Tipologia prodotto:
-
Doctoral Thesis
- Tipologia ANVUR:
- Altro
- Lingua:
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Italiano
- Parole chiave:
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Disturbi respiratori durante il sonno; Insufficienza cardiaca cronica; Ospedalizzazione per insufficienza cardiaca; Aritmie ventricolari potenzialmente fatali; Attivazione neuroendocrina
- Abstract (italiano):
- Background: i disturbi respiratori durante il sonno, apnee centrali ed ostruttive (sleep disordered breathing- SDB), possono contribuire alla progressione dell'insufficienza cardiaca ed esercitare effetti aritmogeni incrementando l'attività del sistema nervoso simpatico diretta al cuore, ai reni ed ai vasi sanguigni, inducendo la sintesi di mediatori infiammatori ed attraverso effetti meccanici diretti a livello miocardico. La stimolazione persistente del sistema neuroendocrino, con produzione di catecolamine e neurormoni, ha effetti negativi nell'insufficienza cardiaca ed è rappresentata dai livelli circolanti di Cromogranina A (CgA) che potrebbero risultare ulteriormente incrementati nei pazienti con apnee notturne.
Scopo: rilevare la prevalenza di SDB nei pazienti con insufficienza cardiaca cronica; valutare se le apnee notturne costituiscano un fattore di rischio per scompenso cardiocircolatorio acuto ed insorgenza di aritmie ventricolari potenzialmente fatali in pazienti con ridotta frazione di eiezione ventricolare sinistra; misurare i livelli circolanti di CgA nei pazienti con scompenso cardiaco affetti e non affetti da apnee notturne per determinarne le differenze.
Metodi: 82 pazienti con segni e sintomi di insufficienza cardiaca cronica e ridotta frazione di eiezione ventricolare sinistra (LVEF<40%) sono stati sottoposti a poligrafia notturna domiciliare. L'indice di apnea-ipopnea (AHI) è stato definito come il numero di apnee o ipopnee per ora di sonno ed i soggetti con AHI ≥10 eventi/ora sono stati considerati affetti da SDB. In 56 pazienti con insufficienza cardiaca clinicamente stabile ed in trattamento medico ottimale è stato condotto uno studio prospettico con follow-up mediano di 18 mesi per rilevare l'incidenza di episodi di scompenso cardiocircolatorio acuto; 46 di questi pazienti erano stati sottoposti a terapia di resincronizzazione cardiaca ed impianto di defibrillatore automatico (CRT-ICD) almeno sei mesi prima dell'ingresso nella coorte, in questi pazienti è stato condotto un ulteriore studio volto ad identificare aritmie potenzialmente fatali correttamente riconosciute o trattate dal defibrillatore. I livelli sierici di CgA sono stati misurati in 50 pazienti nel corso dello studio.
Risultati: la presenza di SDB è stata rilevata in 49 su 82 pazienti (59,8%); la prevalenza di apnee ostruttive e centrali è risultata rispettivamente del 37,8% e del 22%. All'analisi di Kaplan Meier i pazienti con SDB hanno mostrato una sopravvivenza libera da episodi di scompenso cardiocircolatorio significativamente ridotta rispetto ai pazienti senza SDB (15 vs 24 mesi, logrank test p=0,03). All'analisi multivariata secondo il modello di Cox i disturbi respiratori durante il sonno sono risultati associati ad un rischio di scompenso cardiocircolatorio 2,86 volte superiore (95% CI: 1,09-7,52; p=0,03); la fibrillazione atriale si è rivelata un predittore di insufficienza cardiaca acuta indipendente dalle apnee notturne e da altri fattori di confondimento (Hazard Ratio-HR: 3,14; 95% CI: 1,28-7,70 p=0,01). Aritmie ventricolari maligne sono state registrate o trattate dal defibrillatore in 24 su 46 pz (52%) ed il 75 % dei pazienti che hanno mostrato eventi aritmici erano affetti da SDB rispetto al 41% dei soggetti che non hanno sviluppato aritmie (p=0,01). L'intervallo di tempo tra l'ingresso nella coorte e la prima aritmia era significativamente più breve nei pazienti con apnee notturne (logrank test p=0,01 all'analisi di Kaplan-Meier); il modello multivariato di Cox ha mostrato che un indice di apnea-ipopnea superiore a 22 ev/h è un predittore di incidenza di aritmie ventricolari potenzialmente fatali in pazienti sottoposti ad impianto di defibrillatore automatico in prevenzione primaria per insufficienza cardiaca su base sistolica (HR 3,53; 95%CI: 1,49-8,64; p=0,006). I livelli circolanti di CgA sono aumentati nei pazienti con apnee notturne rispetto ai pazienti s
- Id prodotto:
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60757
- Handle IRIS:
-
11562/351000
- depositato il:
-
17 aprile 2011
- ultima modifica:
-
1 novembre 2022
- Citazione bibliografica:
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Tomaello, LUCA ANGELO,
Studio di coorte sulle apnee centrali ed ostruttive in pazienti affetti dainsufficienza cardiaca cronica su base sistolica:prevalenza e caratteristiche cliniche,evidenza di attivazione neuroendocrina edimplicazioni prognostiche dei disturbi respiratori durante il sonno- Risultati del Verona Congestive Heart Failure Sleep Study -
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