Studi internazionali documentano che circa il 10% della popolazione mondiale adulta è affetta da una malattia renale e l’incidenza di queste problematiche, negli ultimi due decenni, è in progressivo aumento. I principali fattori di rischio per l’insorgenza di malattia renali sono l’ipertensione arteriosa, il diabete, l’obesità associati ad un progressivo invecchiamento della popolazione.
La malattia renale cronica (MRC) è definita come “una condizione di alterata funzione renale che persiste per più di 3 mesi” ed è classificata in 5 stadi di crescente gravità.
In Europa 100 milioni di persone soffrono di una malattia renale cronica e si stima che nel 2040 le patologie renali saranno la quinta causa di morte a livello Mondiale.
In Italia lo studio CARHES (Cardiovascular risk in Renal patients of the Health Examination Survey), condotto della Società Italiana di Nefrologia in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e l’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri, ha reso disponibili, per la prima volta in Italia, dati di prevalenza della malattia renale cronica su scala nazionale. La prevalenza di questa patologia per gli stadi meno gravi è risultata del 7,5% negli uomini e 6,5% nelle donne.
Se guardiamo alla nostra Regione, dallo studio INCIPE condotto su 3.629 pazienti di età > 40 anni, selezionati in modo random (6.200 individuati) dalle liste di 62 Medici di Medicina Generale della Regione Veneto, la malattia renale cronica si riscontra nel 12,7% della popolazione, la gran parte di essa ignara di esserne affetta. Oltre al rischio di dialisi e di trapianto di rene, chi è affetto da MRC ha un rischio molto elevato di sviluppare aterosclerosi e quindi problemi cardiovascolari (infarto cardiaco, ictus, amputazioni).
Non si tratta però solo di un problema individuale. La MRC, infatti, ha costi ingenti per la società sia di tipo diretto che indiretto. Basti pensare che il costo diretto annuo del trattamento di un paziente in dialisi è stimato da un minimo di € 29.800,00 ad un massimo di € 43.800,00. I costi del trapianto sono stimati in € 52.000,00 per il primo anno e in € 15.000,00 per ogni anno successivo al primo. È stato calcolato che la possibilità di ritardare di almeno 5 anni la progressione del danno renale per il 10% dei soggetti con MRC di gravità medio-severa e di ritardare sempre di 5 anni l’invio dei pazienti in dialisi, permetterebbe al Sistema Sanitario Nazionale di risparmiare risorse per 2,5 miliardi di euro.
Pertanto considerato l’elevato numero di individui affetti, il significativo impatto negativo della MRC sulla qualità di vita dei pazienti e la mortalità, occorrono maggiori sforzi per la prevenzione della MRC, per la sua diagnosi il più precocemente possibile e il trattamento.
Come possiamo accorgerci di avere una malattia renale?
Gran parte delle malattie renali si possono comportare come “killer silenziosi”: operano indisturbate, senza sintomi, per anni e, quando i loro effetti si rivelano, può essere tardi per correre ai ripari.
Se però la diagnosi è precoce, le cure possono essere molto efficaci, con guarigione in alcuni casi e rallentamento sensibile dell’evoluzione della malattia in altri. Oggi finalmente abbiamo farmaci che consentono ciò.
Anche nel caso delle malattie renali è quindi importante la prevenzione e la diagnosi precoce. Solo in una piccola parte dei casi le malattie renali danno manifestazioni evidenti: urine rosse, o con molta schiuma, aumento o riduzione della quantità di urine nel corso della giornata/nottata, gambe gonfie, innalzamento della pressione arteriosa. Al contrario, la MRC specie nelle fasi iniziali può essere diagnosticata solo con l’esecuzione di un esame delle urine e il dosaggio nel sangue della creatinina. Si tratta di esami che costano pochissimo e che sarebbe bene che fossero effettuati periodicamente, specie in alcuni di noi che hanno un alto rischio di sviluppare la MRC: chi è affetto da diabete, da malattie cardiache, da malattie reumatologiche, chi ha familiari affetti da malattie renali.
Altrettanto importante rispetto alla diagnosi precoce è la prevenzione.
Nell’ambito delle malattie renali i capisaldi della prevenzione sono:
1. Movimento e stile di vita attivo
2. Controllare la glicemia (zuccheri nel sangue)
3. Controllare la pressione arteriosa
4. Seguire una dieta sana e bilanciata
5. Mantenere un corretto e regolare apporto di liquidi
6. Non fumare
7. Non assumere farmaci (anche quelli da banco, ad es. gli antiinfiammatori) se non indicati del Medico
8. Controllare la funzione renale in caso di uno o più fattori di rischio (diabete, obesità, dislipidemia, ipertensione, cardiopatie)
Queste rappresentano le 8 semplici regole per proteggere la salute dei reni secondo la FIR, Fondazione Italiana del Rene, nata nel 2000 per iniziativa di nefrologi, pazienti, infermieri, tecnici di laboratorio, dietisti, psicologi, fisioterapisti e molti altri con lo scopo di prevenire e combattere le malattie renali.
Tra le iniziate proposte e sostenute dalla FIR ricordiamo proprio l’istituzione della Giornata Mondiale del Rene che si svolge ogni anno il secondo giovedì di marzo e che prevede numerose iniziative di sensibilizzazione della popolazione sul tema della salute renale.
Quest’anno a Verona l’iniziativa organizzata dal reparto di Nefrologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Verona in collaborazione con il Comune di Verona prevede un programma di screening gratuito svolto da medici, infermieri e personale della Croce Bianca in prossimità del mercato comunale dello stadio Bentego di sabato 16 marzo. Il personale sanitario sarà a disposizione dalle 9 alle 12 per misurazione della pressione arteriosa, esecuzione di esame urine (stick) e consigli di prevenzione sul tema della malattia renale.
Il reparto di Nefrologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Verona vanta una vastissima esperienza nella diagnosi, cura e prevenzione delle malattie renali. L’equipe è diretta dal Professor Giovanni Gambaro, docente ordinario di Nefrologia presso l’Università di Verona e membro di prestigiose società scientifiche internazionali. L’attività clinica della nefrologia veronese consiste in attività di degenza, consulenze specialistiche, due centri dialisi e decine di migliaia di visite ambulatoriali nefrologiche ogni anno. L’equipe si compone di medici specialisti, medici in formazione, infermieri specializzati nella cura del paziente con malattie renale e una dietista dedicata. Grazie ad una continua e costante attività di ricerca scientifica la Nefrologia di Verona partecipa ed interviene ogni anno nei più importanti congressi nefrologici internazionali e pubblica decine di articoli in riviste scientifiche prestigiose. Questo perché solo grazie ad un costante lavoro sul paziente e ad una minuziosa ricerca scientifica è possibile rendere le malattie renali sempre più curabili e la qualità di vita delle persone malate sempre migliore.
Fonti bibliografiche
1 NHANES III
2 Epidemiology of chronic kidney disease: an update 2022. Csaba P. Kovesdy
3 Carhes
4 Incipe
5 dati ministero della salute
6 fondazione italiana del rene (FIR)
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